La Passiflora è un rampicante spontaneo che si trova soprattutto in America Centrale, Sud America, India, Nuova Zelanda e Nuova Guinea.

Ma non stupitevi di trovarne anche vicino a casa vostra, la pianta è così bella che molti vogliono averne un esempliare a casa per ammirarne la delicata forza dei suoi fiori. Non sempre però possiamo riuscire nell'intento. Piccoli giardinieri, ricordatevi che questa pianta ha bisogno di un clima caldo, molto sole ed un terreno asciutto.

Esistono circa 600 specie diverse di questa pianta, fra cui, certamente, avrete sentito nominare il maracuja, frutto della passione.

Gli indiani nativi d'America usavano la pianta per l'insonnia, l'ansia, lo stress, come analgesico e per combattere l'epilessia.

Oggi, molti studi (pubmed studies) dimostrano che i suoi principi attivi, i flavonoidi e gli alcaloidi in particolare, sono in grado di legarsi ai recettori delle benzodiazepine situati nel cervello, spiegando così l'azione calmante di questa pianta, che e la rende uno dei fitoterapici più utilizzati nei disturbi della sfera nervosa.

Nell'azione calmante, dobbiamo includere anche l'effetto blando, ma presente, ipotensivo (abbassa leggermente la pressione).

Chiamata anche la pianta dei melanconici e dei pessimisti (perchè li aiuta a non stare in questa posizione), è possibile vederne un effetto potenziato qunado associata a:

1 - VALERIANA
     ROSOLACCIO
     MELISSA
     TIGLIO

per potenziarne le proprietà ipnoinducenti

 

2- MENTA
    FINOCCHIO

per potenziare le proprietà antiansiogene, armonizzanti e rilassanti. Ha inoltre la capacità di aumentare la concentrazione e favorire la meditazione

 

A cosa non è bene associarlo?

per tutto quello che abbiamo detto fino ad ora, sconsigliamo di associarlo a farmaci ad azione ipnotico sedativa  e ipotensivi a meno che un medico non se ne assuma la responsabilità.

Curiosità

Ecco 5 cose che non sapete su questo fiore (forse)

1-  La pianta produce una sostanza zuccherina che attrae le formiche, le quali se ne nutrono e diventano fedeli bodyguard, difendendola da altri insetti che se la vorrebbero mangiare.

2 - Anche i bruchi, nelle zone tipiche di questa pianta, prima di trasformarsi in farfalle, sembra necessitino di nutrirsi delle sue foglie.

3 - IL NOME, PASSIFLORA, DERIVA DA "FIORE DELLA PASSIONE DI CRISTO".

Questa pianta, proprio per la sua curiosa bellezza, venne riportata in Europa da alcuni missionari, che lanciarono una vera e propria moda fra i monaci per decifrarne la valenza spirituale. Appena rientrato in patria, il missionario Emmanuel de Villegas fece vedere la pianta ad un suo superiore padre Giocomo Bosio, che rimase anch’egli talmente affascinato dal fiore da scrivere, durante i mesi successivi, un libro il “Trattato sulla Crocifissione di Nostro Signore”, dove venne fatta la prima descrizione particolareggiata del fiore, che nel libro venne chiamato “flos passionis” ovvero fiore della passione.

Decisero quindi che questo fiore rappresentava la passione di Cristo. 

Nello specifico, così interpretarono:

Gli apostoli son rappresentati dai petali e dai sepali che sono in tutto dieci (non considerando Giuda e Pietro, i rinnegatori)
I chiodi della crocifissione sono i tre stigmi
La frusta che flagellava il Nazzareno sono i viticci che la pianta usa per ancorarsi
La corona di spine è rappresentata dai filamenti

4- mentre in molti paesi, come ad esempio lo Sri Lanka, il frutto viene usata come ingrediente per rinfrescanti succhi di frutta, in Messico lo usano insieme a peperoncino e lime come salsa salata e piccante (per le nachos, anche!)

5 - l'olio essenziale di passiflora viene utilizzato nei massaggi con l'ossidiana nera per accelerare la guarigione delle ferite bloccando la perdita di sangue. La combinazione infatti stimola la rigenerazione dei tessuti, è ottima contro i dolori articolari.

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