Che cos’è?

 

La “pediculosi” si può definire come l’infestazione del corpo umano da parte dei “Pidocchi”. Esistono diversi tipi di pediculosi, a seconda del tipo di “pidocchio” in questione, ma quella più frequente è sicuramente la pediculosi del capo umano, ad opera del Pediculus humanus capiti che colpisce principalmente i bambini. Si stima infatti che nelle comunità infantili (scuole, asili,…) tale problematica colpisca dal 5 al 22% dei bambini in età prescolare e scolare (3-11 anni), indipendentemente dallo stato sociale e dalla cura dell’igiene, e le loro famiglie, perché hanno più occasioni per contatti stretti.

Le bambine sono più colpite dei maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi. Il fenomeno è in continuo incremento e costituisce un problema dal punto di vista socio-sanitario.

Nonostante si possa pensare il contrario, ad oggi le infestazioni sono frequenti sia nei Paesi ricchi che in quelli in via di sviluppo e non c’è una correlazione stretta tra l’igiene personale, lo stato di pulizia degli ambienti casalinghi e la diffusione dei parassiti. Infatti, la trasmissione avviene per contatto diretto con persone già infestate oppure attraverso lo scambio di indumenti o effetti personali, come cuscini, cappelli, sciarpe o pettini. I pidocchi, al di fuori del corpo umano, non possono vivere a lungo.

Il pidocchio adulto, visibile ad occhio nudo, è lungo 1-3 millimetri, è di colore grigio e presenta arti con estremità ad uncino che gli consentono di attaccarsi tenacemente al capello. Il pidocchio compie il suo intero ciclo vitale sulla testa della persona parassitata in 1-2 mesi. La femmina produce 5-10 uova al giorno, dette lendini, per un totale di circa 300, deposte strettamente attaccate ai capelli a circa un centimetro dal cuoio capelluto, perché la temperatura prossima ai 37°C è ottimale per la maturazione.

 

Le lendini hanno una forma a goccia, con un diametro massimo di un millimetro e sono di colorito giallo-grigio opaco. Da esse, dopo 7-10 giorni, nasce il giovane insetto, detto ninfa, che inizia a nutrirsi del sangue dell’ospite e matura in una settimana, diventando in grado di deporre nuove uova. Ogni 4-6 ore, per nutrirsi, il pidocchio appoggia alla pelle dell’ospite la sua bocca, da cui fuoriesce una struttura tubulare che penetra attraverso la pelle e secerne una sostanza anticoagulante e vasodilatatrice che facilita la suzione del sangue. Il pidocchio non sopravvive senza nutrirsi e lontano dall’ospite muore in 1-2 giorni. Le lendini sono invece molto più resistenti e possono sopravvivere nell’ambiente fino a 10 giorni.

 

Come si manifesta? Quali sono i sintomi?

-La testa prude soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie per reazione allergica alla saliva dell’insetto

-Compaiono crosticine sul collo

-Palese presenza delle uova o lendini sul capello. Possono sembrare lamelle di forfora, ma basta sfiorare il capello per capire: la forfora si stacca, l’uovo del pidocchio no!

-Si dilatano i linfonodi ditro le orecchie e nel collo

Che fare?

 La prevenzione di (nuove) infestazioni deve essere sempre considerata come parte del trattamento della pediculosi.

Per fare una buona cura, bisogna partire da una buona conoscenza del ciclo vitale dell'agente infettivo (sia esso un virus, un batterio o, come nel nostro caso, un insetto): tutto il resto, dalle corrette norme igieniche, al trattamento, ai suoi tempi e alla sua ripetizione, dipende dalle modalità della vita del pidocchio, cioè dalla sua crescita, dal suo sviluppo, dalla sua riproduzione e dalla sua morte fisiologica.

Da un punto di vista pratico il ciclo vitale del pidocchio può essere suddiviso in tal modo:

  • Uovo senza eyespot (l'eyespot – occhiomacchia - indica lo sviluppo del sistema nervoso dell'insetto).
    • Tempo medio di durata: 4 giorni
  • Uovo dalla fine dello stadio precedente fino alla schiusa
    • Tempo medio di durata: 8-9 giorni
  • Primo stadio della ninfa fino all'insetto adulto che è in grado di deporre le uova.
    • Tempo medio di durata: 9-10 giorni

 

La ninfa, lunga circa 1,5 millimetri, si nutre di sangue e, attraverso 3 mute, diviene adulta dopo 7-14 giorni: a questo punto il pidocchio maturo si riproduce, le femmine iniziano a depositare le uova e il parassita è in grado di migrare verso altri ospiti. La deposizione dell'uovo si verifica dalle 3 alle 10 volte al giorno, per cui da un facile calcolo si ricava che durante la sua vita fertile un pidocchio maturo di sesso femminile deposita da 250 a 300 uova. Prima dell'uovo, dall'orifizio genitale esce un secreto che solidifica all'aria, cementando l'uovo alla radice del capello, con il suo opercolo diretto verso l'estremità distale del capello. Se il riconoscimento dell'infestazione non avviene alla prima invasione, anche se questa è stata fatta da pochissimi individui, a un certo punto sulla testa di un soggetto colpito si possono trovare da qualche centinaio a qualche migliaio di pidocchi.

I prodotti in commercio per il trattamento della pediculosi contengono uno o più antiparassitari e sono disponibili in diverse formulazioni. Sulla base dell’esperienza di questi ultimi anni si può affermare che nessun principio attivo rappresenta la scelta ideale sia per efficacia che per effettiva mancanza di tossicità e, comunque, nessuno può essere utilizzato ad azione preventiva; i più impiegati sono: il malathion, le piretrine e la permetrina. Il malathion è un estere fosforico discretamente efficace nel trattamento della pediculosi. Per l'elevata incidenza di resistenza è probabile che la terapia con una particolare molecola chimica che compone la base di questi medicinali possa avere successo solo in una piccola proporzione di pazienti con infestazione da pidocchi. Anche ripetuti trattamenti con questi preparati, verso i quali il pidocchio è resistente, non uccidono l'insetto. Inoltre, ripetere la somministrazione dello stesso preparato che non ha avuto successo comporta una spesa inutile ed espone al rischio di tossicità della terapia. Tutto ciò, unito ai rischi di tossicità per l’uomo, pone l’esigenza di strategie alternative, in cui possano coniugarsi efficacia, assenza di resistenze ed innocuità per l’uomo. È inoltre opportuno attuare misure preventive per evitare le infestazioni e la trasmissione delle stesse nelle scuole e nelle comunità, attraverso non solo l’accurata periodica ispezione dei capelli e del cuoio capelluto, ma anche tramite l’utilizzo di prodotti che possano essere applicati, anche quotidianamente, a scopo preventivo.

Un farmaco pediculocida, che agisca sul sistema nervoso del pidocchio, richiede 3  trattamenti separati:

  • Al giorno 0 tutti i pidocchi e le uova con eyespot vengono uccisi
  • Ma le uova senza eyespot si sviluppano dopo 7 giorni: a questo punto anch'esse divengono sensibili al trattamento.
  • Un secondo trattamento dopo 7 giorni ucciderà le uova con una ninfa già formata; queste ninfe non hanno avuto il tempo di maturare fino al pidocchio adulto che depone le uova. 
  • Un terzo trattamento dopo 13-15 giorni dal giorno 0 (cioè 7 giorni dopo il secondo trattamento) ucciderà le ninfe che deriveranno da queste uova, impedendo lo sviluppo di pidocchi adulti, in grado di deporre le uova.

 

 

Si, ma in pratica?

Ti consigliamo la linea GSE STOPped che è una linea di prodotti, a base di Estratto di semi di Pompelmo e componenti funzionali naturali, per la prevenzione e la risoluzione dell’infestazione da pidocchi. GSE STOPped Shampoo e GSE STOPped Lozione consentono la prevenzione costante dell’infestazione poiché determinano la formazione di un film protettivo sul capello che impedisce alle lendini di ancorarsi ad esso, proibendo così al pidocchio di riprodursi e di infestare il cuoio capelluto. GSE STOPped Gel e GSE STOPped Schiuma agiscono, in caso di infestazione, sui pidocchi e lendini presenti determinandone il soffocamento. Tale azione, associata all’effetto barriera sul capello che ostacola l’aderenza delle lendini, risolve l’infestazione in modo risolutivo ma innocuo. GSE STOPped Comb è invece indicato per la rimozione meccanica di eventuali lendini presenti.

 La prevenzione di (nuove) infestazioni deve essere sempre considerata come parte del trattamento della pediculosi.

 

 

  1. Prevenire attraverso l’utilizzo costante e continuativo di prodotti innocui per l’uomo ma in grado di esercitare un’azione parassiticida e repellente naturale

 

LOZIONE

 

  

SHAMPOO

 

 

 

 

  1. Trattare la pediculosi con prodotti in grado di risolvere rapidamente ed efficacemente l’infestazione senza rischi di tossicità per l’uomo

 

GEL

 

 

SCHIUMA

 

Come rimuovere le lendini

 

La rimozione delle lendini è fondamentale per la riuscita del trattamento per eliminare i pidocchi. Ecco sei consigli pratici per ottimizzare il procedimento.

 

  1. Procurarsi un pettine a denti fitti

  1. Dividere i capelli bagnati in piccole ciocche
  2. Bagna i capelli con acqua e usa un prodotto, come un balsamo, per lubrificarli un po'
  3. Punta la luce di una torcia direttamente sulla testa per illuminare le zone che stai trattando con il pettine
  4. Passare il pettine sulla ciocca dalla base del capello fino alla punta con un unico gesto continuo
  5. Eseguire lo stesso movimento in senso contrario, dalle punte dei capelli verso la base per eliminare eventuali uova residue
  6. Fissa le ciocche che hai già pettinato sulla parte alta della testa usando una forcina, in questo modo sei certo di non tralasciare alcuna zona
  7. Pulire il pettine con un fazzolettino di carta ogni volta che si ripete il gesto
  8. Asciugare i capelli con il phon caldo, perché il parassita è sensibile al calore.
  9. Ripeti la procedura ogni tre o quattro giorni per diverse settimane e continua per almeno altre due dopo aver notato la scomparsa dei pidocchi dal cuoio capelluto.

 

Tutte le notizie e aggiornamenti