Il nostro sistema endocrino regola la secrezione degli ormoni essenziali al nostro metabolismo. Influisce sull'umore, sul sonno, sulla crescita e sul giusto e buono sviulppo dei tessuti. Insomma il sistema endocrino influisce sul nostro sistema di salute generale.

Esistono purtroppo dei numerosi "perturbatori endocrini" che possono avere un effetto negativo sul nostro stato di salute e che rischiamo di respirare e consumare in un modo o nell'altro tutti i giorni.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità alcuni di  questi perturbatori endocrini non solo alterano il nostro benessere naturale, ma sarebbero addirittura responsabili di alcuni tumori, quali quello al seno, alla prostata e alla tiroide.

Queste sostanze possono anche dare luogo a delle alterazioni del sistema nervoso, un deficit dell'attenzione o un'iperattività, soprattutto nei bambini.

Alcune di queste sostanze sono naturalmente presenti nell'acqua e nell'aria e non possiamo fare molto per queste (si pensi al grosso numero di casi di ipo-ipertiroidismo, auntoimmunità tiroidea che si trovano nella zona di Borgo San Lorenzo) se non contrastarle con altre sostanze.

Altre invece, vengono messe nei prodotti di consumo quotidiano da alcune aziende del settore tessile, chimico. cosmetico, alimentare e di materie plastiche. Si tratta dunque di sostanze che possono venire a contatto quotidianamente con noi, essere ingerite, ma soprattutto, una volta conosciute, possono essere evitate accuratamente.

Come agiscono queste sostanze?

I perturbatori endocrini possono influenzare negativamente il nostro organismo in molti modi diversi:

  • possono mimare il comportamento di un ormone provocandone l'effetto stesso
  • possono bloccare l'azione ormonale lavorando sul suo recettore

Quali sono i perturbatori endocrini che ci circondano?

Ecco una piccola lista non esaustiva dei perturbatori endocrini che rischiate di assumere nel vostro quotidiano. Ricordatevi di verificare le etichette dei vostri cosmetici, dei prodotti alimentari e dei prodotti di cura per la casa

 - Alchifenoli: riconosciuti come la causa di dermatiti ed allergie, persistenti, bioaccumulabili e tossici per gli organismi acquatici. Utilizzati principalmente in qualità di intermediari nella produzione di detergenti e vernici oppure impiegati nell'industria dei polimeri per la produzione di resine, materiali plastici e stabilizzanti. Riconosciute in un'interrogazione parlamentare europea come sostanze che alterano il sistema ormonale e che presentano diverse proprietà tossiche riscontrabili a livelli di esposizione analoghi a quelli che generalmente producono effetti avversi a livello dell'equilibrio ormonale. Nella relazione viene espressamente dichiarato che presentano rischi per la salute umana (in particolare dei lavoratori) e per l'ambiente acquatico e terrestre. Le conclusioni della relazione della UE sono state corroborate dal comitato scientifico della tossicità, dell'ecotossicità e dell'ambiente in un parere formulato il 4 febbraio 2000.

 - BHA e BHT sono additivi con funzione di antiossidanti a basso costo. Il loro impiego è consentito dalla legge per i prodotti alimentari destinati a cani e gatti, così come nell'alimentazione umana, nelle gomme da masticare e nella cosmesi. Possono causare irritazioni agli occhi, alla pelle e alle mucose. Il BHA è nella lista AIRC tra le sostanze riconosciute come possibili cancerogeni. Possono favorire la formazione di enzimi gastrici nel fegato alimentando, in questo modo, la distruzione di altre sostanze come per esempio la vitamina D. Sembrano inoltre portare ad un aumento dei livelli plasmatici di colesterolo.

 - Bisfenolo A (BPA)   molecola usata come additivo nella produzione di diversi materiali, in particolar modo plastiche, ma anche resine epossidiche utilizzate per il rivestimento di metalli (es. lattine).  Ad esempio il BPA è usato nelle plastiche in policarbonato, un tipo di plastica rigida, trasparente e altamente performante. Il policarbonato viene utilizzato per produrre recipienti per uso alimentare come bottiglie per bibite con vuoto a rendere, stoviglie di plastica (piatti e tazze) e contenitori per la conservazione degli alimenti, vasellame per cottura a microonde, utensili da cucina. Il BPA viene utilizzato anche per produrre resine epossidiche usate nella produzione di pellicole e rivestimenti per lattine e tini per bibite e alimenti. Il BPA può migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che contengono BPA. E'  noto fin dagli anni '30 che il BPA può imitare gli ormoni sessuali femminili, gli estrogeni. Gli effetti del BPA sulla fertilità, sulla riproduzione e sul sistema endocrino sono oggetto di ampio dibattito scientifico. Studi su ratti e topi effettuati da Environmental Working Group hanno mostrato un legame fra assunzione di queste sostanze e: 

   1 - Cambiamenti permanenti nei genitali

   2 - Cambiamenti nel tessuto mammario che predispongono le cellule all'azione degli ormoni e sostanze cancerogene

  3 - Incrementa il peso della prostata del 30%

  4 - Diminuzione del testosterone nei testicoli.

  5 - Disturbi nello sviluppo ovarico


 - Cadmium il cadmio metallico è impiegato nell’industria per la produzione di acciaio e plastiche. I composti sono usati nella produzione di batterie, di componenti elettronici e di reattori nucleari. Il cadmio viene rilasciato nell’ambiente con i reflui; un inquinamento diffuso è causato dalla contaminazione con fertilizzanti e locale inquinamento dell’aria. Il fumo di sigaretta aumenta i livelli di cadmio nell’aria indoor. L’acqua può risultare contaminata quando il cadmio è presente sotto forma di impurezza nello zinco di condutture galvanizzate o nelle saldature di cadmio degli impianti di riscaldamento e di raffreddamento dell’acqua e ai rubinetti. I livelli di cadmio possono essere più elevati in aree rifornite di acqua dolce con basso pH. I principali organi che accumulano il cadmio sono principalmente i reni e poi il fegato. L’esposizione per via orale a lungo termine comporta lesioni ai tubuli prossimali renali con conseguente proteinuria a basso peso molecolare, effetti
sull’osso (osteoporosi), sul fegato, sul sistema emopoietico e sul sistema immunitario. Il cadmio inibisce il rilascio di acetilcolina, dando luogo ad iperattività del sistema nervoso (nei bambini), cefalea o perdita di appetito. Antagonizza lo zinco interferendo nella produzione di insulina e nel metabolismo del testosterone, con possibilità di diabete, problemi alla prostata e impotenza.

 - Mercurio  viene impiegato come antimuffa nelle vernici, nell'industria plastica come catalizzatore e dai dentisti come amalgama dentale. In passato veniva utilizzato anche nei termometri e nella conservazione dei vaccini. La tossicità del mercurio colpisce principalmente il sistema nervoso centrale e periferico ma, come la maggior parte delle sostanze neurotossiche, agisce anche su cuore, reni e sistema immunitario. Una volta ingerito, inalato o toccato, il mercurio si distribuisce in tutti gli organi del corpo umano in uno spazio temporale che può arrivare a 60 giorni. È per questo motivo che gli effetti di alcuni tipi di contaminazioni da mercurio possono manifestarsi anche dopo diversi mesi in maniera virulenta e con danni permanenti al sistema nervoso, polmonare gastrointestinale.

 - Parabeni sono conservanti con proprietà antibatteriche e antifungine utilizzati da oltre 70 anni in cosmetica e nelle preparazioni alimentari. I parabeni hanno un'azione simile a quella degli estrogeni. Questo può causare nel tempo alcune disfunzioni come infertilità nell'uomo e problemi legati all'erezione. A queste sostanze, ad esempio, viene imputato un maggior rischio di carcinoma del seno. Nella cosmesi eco-bio vengono utilizzate altre sostanze naturali per conservare i cosmetici e impedire la proliferazione di batteri e funghi. Alcuni esempi sono gli estratti di rosmarino, timo, origano e semi di pompelmo, tutte piante dalle proprietà disinfettanti e battericide.

 - Phtalati sono una famiglia di sostanze chimiche organiche che derivano dal petrolio impiegate come agenti plastificanti ma anche come solventi e ottimizzatori della consistenza e resa di diversi prodotti. Gli ftalati si possono trovare in smalti per unghie, profumi, Creme, Shampoo, Impugnature per attrezzi, Vernici, Adesivi, Pesticidi, Contenitori per alimenti, Borse, Cavi, Materiali per l’imballaggio, Alimenti, Giocattoli per bambini. Una ricerca di qualche anno fa condotta negli Stati Uniti ha evidenziato quali sono gli alimenti che possono contenere ftalati. Nell’elenco anche latte intero, panna e carne (soprattutto quella grassa e il pollame) a causa dell’uso estensivo di queste sostanze iniziato negli scorsi decenni che ha contaminato il suolo e dunque anche il mangime per gli animali. Ma soprattutto c’è il problema delle confezioni in cui sono avvolti i cibi che possono contenere ftalati e dunque queste sostanze possono migrare dai materiali plastici ai cibi stessi. A rischio anche margarina e oli da cucina. A partire dal 2003 alcuni studi hanno notato una correlazione tra ftalati e disturbi nello sviluppo dei genitali maschili e femminili. Successivamente si è vista anche la pericolosità di queste sostanze presenti in profumi e cosmetici sull’aumentato rischio di diabete tipo 2. La conseguenza potrebbe essere la comparsa nei piccoli di disturbi di tipo mentale, motorio e comportamentale come iper-reattività, ansia e depressione. Non è un caso che l’utilizzo di ftalati, considerati sostanze molto pericolose, abbiano un utilizzo regolato nell’Ue soprattutto per quanto riguarda giocattoli e prodotti per bambini (ogni tanto sentiamo al telegiornale di ingenti quantità di giocattoli sequestrati, ecco uno dei motivi). Evitarli non è facile. Leggere sempre l’etichetta scegliendo prodotti PBA E PVC Free. Considerimao l'ipotesi di evitare, quanto più possibile, acquisti di prodotti fabbricati in Cina (a volte leggiamo made in PRC, Repubblica Popolare Cinese, è la stessa cosa del Made in China che ben conosciamo).

 - Piombo può attraversare sia la barriera ematoencefalica che la placenta, quindi molta attenzione va posto nelle donne in gravidanza. Per la sua capacità di 'imitare' il calcio, e quindi soprattuto in caso di insufficiente assunzione di calcio, il piombo si accumula nelle ossa e vi costituisce una componente stabile. Questo metallo si va a depositare a livello osseo, a livello del SNC (corteccia, cervelletto) e a livello del torrente sanguigno. A livello ematico, il piombo provoca una forma anemica, perché compromette la formazione di emoglobina. Il piombo è in grado di danneggiare praticamente tutti i tessuti, in particolare i reni e il sistema immunitario. La manifestazione più subdola e pericolosa dell'avvelenamento da piombo è quella a carico del sistema nervoso. Negli adulti il danno da piombo si manifesta soprattutto con neuropatia periferica, che si ritiene dovuta a un processo di demielinizzazione delle fibre nervose. Negli anni è stato ampiamente utilizzato nella produzione di batterie, nelle leghe e nelle saldature di molti comuni oggetti di consumo, nelle vernici e negli smalti, nella produzione di rubinetti e nei sistemi di distribuzione dell’acqua nonché, sotto forma di piombo-tetraetile (un composto chimico conosciuto anche con la sigla TEL) e tetrametile, come antidetonante nella benzina per autoveicoli e nel carburante per gli aerei. Lastre di piombo di qualche centimetro di spessore sono state anche impiegate in alcuni apparecchi di appoggio di strutture murarie o metalliche. Molti degli utilizzi descritti (ad esempio l’uso del piombo nella benzina, nelle vernici o negli smalti) sono oggi proibiti, almeno in Europa e nel Nord America, ma il piombo può ancora essere trovato in molti prodotti, soprattutto in quelli importati da paesi extraeuropei in cui è ancora utilizzato nella produzione di bigiotteria, giocattoli, ceramiche e in coloranti usati nell’industria cosmetica. Ancora una volta, il consiglio è quello di comprare prodotti bio, ecocertificati e soprattutto non provenineti da paesi che autorizzino l'uso del piombo come se non fosse nota la sua tossicità dai tempi dei romani.

 - Teflon una sostanza composta da carbonio e fluoro, viene utilizzato, oltre che per rivestire le pentole, per fare filtri, guarnizioni, premistoppa, valvole e protezioni anticorrosive o antiadesive.Un altro composto chimico trovato nelle pentole in teflon è il PFOA (acido perfluoroottanoico), che è stato collegato a diversi tipi di cancro tra cui carcinoma mammario, prostatico e ovarico. . Secondo l’Environmental Working Group, la degradazione termica del PTFE porta al rilascio di sostanze tossiche, inclusi gas corrosivi e letali, oltre al PFIB, un agente chimico altamente tossico in grado di persistere molto a lungo nell’ambiente. Sempre a parere dell’Environmental Working Group, il teflon entrerebbe in contatto con il nostro organismo, rimanendo a lungo all’interno di esso (circa 4 anni), e provocando danni al fegato e alla tiroide, riducendo inoltre la nostra capacità di contrastare le infezioni. Il problema dei residui di teflon nel cibo, e da esso nel nostro organismo, riguarderebbe soprattutto le padelle antiaderenti, ancor di più se rovinate e graffiate. Ci sono sempre delle alternative. Anche in questo caso. Per quanto riguarda le padelle e le pentole, una delle scelte più sicure riguarderebbe l’acciaio inossidabile. L’acciaio inox è ritenuto uno dei materiali più inerti e sarebbe in grado di rilasciare soltanto piccole quantità di cromo e nickel. Ciò potrebbe comunque causare problemi a coloro che soffrono di allergie o intolleranze, quindi una scelta valida in questo caso può riguardare le pentole in vetro pirex. Anche le padelle in ghisa smaltata, non rivestite con vernici tossiche, e le padelle ecologiche garantite come prive di teflon possono rappresentare una soluzione praticabile.

 - Triclosan un ingrediente antibatterico che spesso troviamo in prodotti per l’igiene personale come saponi liquidi per le mani, detergenti intimi e dentifrici. Il triclosan come potente antibatterico potrebbe essere tra le cause dello sviluppo di batteri super resistenti ai farmaci. Siamo di fronte ad un allarme internazionale secondo cui nei prossimi anni l’antibiotico-resistenza potrebbe causare più morti del cancro (morire di setticemia nel XXI secolo perchè abbiamo giocato con il sapone, sembra devvero degno della Darwin Award, la classifica delle morti più stupide). Il Triclosan può danneggiare il fegato e causare gravi danni come fibrosi epatica e tumori. Pericoloso poiché interferisce con lo sviluppo del recettore dell’androstano. Si tratta di una proteina che si occupa di metabolizzare sostanze chimiche estranee al corpo. Quando questa proteina viene danneggiata, ecco la proliferazione di cellule epatiche che nel tempo può portare ad una fibrosi epatica. Negli Stati Uniti il Triclosan è stato già messo al bando, mentre in Europa si trova sotto osservazione e questo perchè di fatto il Triclosan può favorire lo sviluppo di antibiotico-resistenza, contribuire all’insorgenza di allergie, ha un impatto ambientale negativo, potrebbe risultare dannoso per il fegato.

Adesso vi è più chiaro perchè i prodotti di plastica senza BPA ed i prodotti cosmetici senza parabeni hanno avuto un discreto successo in questi ultimi anni!

 

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