Ormai lo scrivono tutti, lo dicono anche i medici di ogni idea ed impronta concettuale: la vitamina D3 é fondamentale per il nostro benessere.
Questa particolare vitamina é prodotta in modo sostanziale dalla nostra pelle attraverso l'esposizione ai raggi solari (ma non sempre vale, bisogna che il sole sia alla giusta angolazione rispetto all'asse terrestre perché si crei la reazione chimica, in pratica per noi in Italia il momento giusto parte a maggio e finisce a settembre circa). Alcuni cibi ne contengono minime quantità, altri cibi sono fortificati con aggiunta di vitamina D3, ma non sempre il risultato é davvero apprezzabile.
Il fatto che l'industria alimentare si sia interessata a questa vitamina dipende dal fatto che l'ipovitaminosi D, cioé la carenza di questa vitamina é associata ufficialmente a malattie cardiovascolari, sindrome metabolica, diabete di tipo 2, con il cancro e con un aumentata mortalità da tutte le cause. L'insufficienza di questa vitamina é anche associata a depressione e diminuzione delle facoltà cognitive, problemi di memoria, dolori e fastidi legati a malessere generale.
Fattori che giocano a sfavore della vitamina D sono l'avanzare dell'età (soprattutto nelle donne) e una composizione corporea di grasso elevata (sovrappeso). Questi fattori aumentano il rischio di carenza di vitamina D, con le conseguenze che elencavamo sopra. Una carenza minima di vitamina D non causa sintomi evidenti, anche se la stanchezza e un mal di testa frequente possono essere considerati come segnali da prendere in considerazione. Una carenza più grave può causare problemi seri, come rachitismo nei bambini e osteomalacia (fragilità delle ossa) negli adulti.
Nel periodo della menopausa poi, la diminuzione fisiologica di estrogeni porta ad un aumento del turnover delle ossa, ad una diminuzione della densità di mineralizzazione ossea e ad una maggiore possibilità di rischio di fratture ossee. La cosa da fare, soprattutto in questi casi, é prendere un supplemento di vitamina D giornaliera. Soggetti a maggior rischio di ipovitaminosi D dovrebbero davvero prendere in considerazione un supplemento di questo genere. In particolare le donne in gravidanza, in allattamento, i bambini fino ai 5 anni, le persone oltre i 65 anni e tutti quelli che non hanno possibilità di esporsi alla luce del sole nei mesi da maggio a settembre.
Un lavoro coreano pubblicato su Spine Journal nel gennaio del 2018 ha confermato che la muscolatura spinale può essere ipotrofica (e condizionare dolori) in carenza di vitamina D, mentre la sua somministrazione può ripristinare il tono e l'efficienza muscolare.
Anche le malattie infettive risentono del livello di Vitamina D, come spiegato da Michela Carola Speciani in un articolo di Eurosalus che lega laringite, raffreddamento e i livelli di questa vitamina.
Ma ancora vale la pena di ricordare che il giusto apporto di questa vitamina protegge dalla comparsa di geloni che sembravano confinati e relegati a situazioni da "Piccola fiammiferaia" mentre oggi si presentano con frequenza sempre maggiore anche in persone di buon reddito che semplicemente stanno nutrendosi male, ricreando così le condizioni una volta esclusive della povertà. Quando si abbassano le temperature, le carenze di minerali e vitamine, spesso dovute a una alimentazione squilibrata, contribuiscono oggi più che mai a facilitare la comparsa di questi fenomeni, che si affiancano a ragadi e screpolature delle dita, segno premonitore di quelle carenze che poi facilitano le reazioni al freddo.
La vitamina D3 non sembra, da sola, avere una azione di "terapia" acuta del gelone, ma un organismo ben dotato di vitamina D3 manifesta geloni molto raramente se non mai. Vi consigliamo, in presenza di geloni di lavorare sull'infiammazione intestinale perché l'equilibrio tra assunzione, assorbimento e trasformazione della vitamina D dipende in fortissima parte dalla funzione digestiva. In motli casi diventa necessario utilizzare degli enzimi per aiutare l'assorbimento. Potete prendere appuntamento con noi per vedere come sta il vostro intestino. Vi consigliamo poi di prendere un'integrazione di vitamina D3 e di usare una miscela di olio di Iperico 26 ml, olio essenziale di Melaleuca 2 ml, e olio di Lavanda 2 ml, da applicare localmente anche 3-4 volte al giorno. Dell'olio di Iperico è nota fin dall'antichità l'azione vulneraria (serviva a sanare le ferite dei combattenti in epoca preantibiotica). Lo stesso vale per l'olio essenziale di Lavanda, mentre quello di Melaleuca (forse più noto come Tea tree oil) ha un'azione naturale di tipo antisettico e antibiotico. Assumere alcuni minerali (tra i quali Zinco, Rame e Cobalto) e polivitaminici (in particolare Vitamina C), che rendono la pelle più resistente alle lesioni, é infine consigliato a chi abbia questo tipo di problematiche.